Nel 1894, Guglielmo Marconi, un giovane di vent’anni, si trovava in vacanza sulle Alpi piemontesi, ad Andorno, nel biellese. Durante questo periodo, ebbe l’opportunità di incontrare il professor Vincenzo Rosa. In seguito a lunghe conversazioni con il professore, Marconi cominciò a definire meglio gli ambiziosi obiettivi scientifici che si era prefissato. Queste discussioni si rivelarono fondamentali per chiarire la sua visione e il percorso che avrebbe intrapreso nel campo della telegrafia senza fili.

Al ritorno dalla vacanza, Marconi si ritirò nella soffitta della villa paterna a Pontecchio, dove dedicò tutto il suo tempo agli esperimenti, concentrandosi sulla trasmissione di segnali elettromagnetici senza fili. Il giovane scienziato, ispirato dagli studi di Heinrich Hertz, James Clerk Maxwell e Nikola Tesla, cominciò a lavorare intensamente sui suoi esperimenti nel 1895. Fu così che nacquero le prime prove della tecnologia che avrebbe cambiato il corso delle comunicazioni.

Per supportarlo nei suoi esperimenti, Marconi aveva un aiuto fondamentale: il suo maggiordomo Mignani. Durante una delle sue sessioni di esperimentazione, Marconi decise di realizzare il primo vero esperimento significativo. Posizionò il trasmettitore vicino a una finestra della soffitta e il ricevitore su una collina a qualche centinaio di metri di distanza. L’idea era semplice ma geniale: Marconi digitava la lettera “S” sul trasmettitore e, se il segnale veniva ricevuto correttamente, Mignani doveva agitare un fazzoletto bianco come risposta.

La curiosità di Marconi non si fermava solo al fatto di riuscire a trasmettere segnali, ma si estendeva anche alla capacità delle onde elettromagnetiche di superare ostacoli naturali, come le colline. Per testarlo, Marconi chiese a Mignani di spostare il ricevitore dall’altra parte della collina. A questo punto, Marconi disse a Mignani di prendere un fucile e sparare se il ricevitore avesse “cliccato” tre volte.

Dopo quella che sembrò un’eternità di attesa, il silenzio fu rotto da uno sparo che proveniva dall’altra parte della collina. Il segnale era stato ricevuto correttamente, e per Marconi fu una grande conquista: in quel momento nacque ufficialmente la comunicazione senza fili. Questo evento segnò l’inizio dell’era della tecnologia wireless, una rivoluzione che avrebbe avuto un impatto profondo su tutto il mondo delle comunicazioni e della tecnologia.

L’esperimento di Marconi non solo testimoniava il potenziale della trasmissione di segnali senza fili, ma apriva la strada a innovazioni che sarebbero diventate fondamentali nel corso del XX secolo. Marconi, con la sua intuizione e dedizione, aveva posto le basi per uno dei progressi tecnologici più importanti della storia, che avrebbe permesso la comunicazione globale, la radio, la televisione e, più tardi, l’internet.

Il successo dei suoi esperimenti rappresentò un passo fondamentale verso la creazione di un sistema di comunicazione globale che avrebbe potuto trascendere i limiti fisici tradizionali. Fu solo l’inizio di un’avventura che avrebbe portato Marconi a vincere il Premio Nobel per la Fisica nel 1909, riconoscendo la sua straordinaria invenzione nel campo delle comunicazioni senza fili.

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