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La Corte Costituzionale conferma: il riscatto degli anni di laurea non neutralizza il passaggio al sistema misto pensionistico - Business Channel

La Corte Costituzionale ha deciso che non è possibile “neutralizzare” i contributi derivanti dal riscatto degli anni di laurea per passare dal sistema retributivo al sistema misto nel computo della pensione. Questa decisione è stata presa con la sentenza n.122, respingendo le obiezioni di costituzionalità sollevate dal Tribunale di Roma.

Il Tribunale aveva ritenuto che le disposizioni in questione contraddicessero gli articoli 3 e 38 della Costituzione, perché non garantivano il diritto alla neutralizzazione dei contributi pagati attraverso il riscatto volontario degli anni di laurea. Questo diritto sarebbe stato necessario per permettere ai lavoratori di passare dal sistema retributivo al sistema misto, qualora quest’ultimo si rivelasse più vantaggioso al momento del pensionamento.

La Corte ha chiarito che il principio di neutralizzazione dei contributi può essere applicato solo all’interno del sistema retributivo, per escludere dalla base pensionabile quei contributi aggiuntivi che non influenzano il diritto alla pensione. Tuttavia, non può essere invocato per uscire dal sistema retributivo stesso, anche se questo si è rivelato meno conveniente di quanto previsto al momento del riscatto.

Secondo la Corte, non è possibile scegliere il sistema di computo della pensione in base a una valutazione fatta solo al momento del pensionamento, poiché ciò contrasterebbe con il principio di certezza del diritto che deve regolare il sistema previdenziale. Inoltre, la Corte ha sottolineato che il riscatto degli anni di laurea serve principalmente ad aumentare l’anzianità contributiva, senza influenzare la scelta tra i diversi sistemi pensionistici.