La legge di bilancio per il 2025 è stata approvata definitivamente dal Senato con 108 voti favorevoli, 63 contrari e un’astensione. La manovra prevede interventi per circa 30 miliardi di euro, con un costo netto di circa 15 miliardi. Tra le misure più rilevanti, c’è il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40.000 euro e l’introduzione di tre nuove aliquote IRPEF. Per i redditi superiori a 75.000 euro, le detrazioni fiscali saranno calcolate in base al “quoziente familiare”, che varia a seconda del numero di figli.
È previsto anche un bonus bebè di 1.000 euro una tantum per ogni figlio nato o adottato dal 2025, destinato a famiglie con un ISEE non superiore a 40.000 euro, e un’estensione del congedo parentale fino al 6° anno di vita del bambino, con un aumento della retribuzione all’80% e durata estesa da due a tre mesi.
Per quanto riguarda le pensioni, la legge prevede la possibilità di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi attraverso la misura Quota 103. Viene anche riproposta l’Opzione Donna, che consente alle lavoratrici con almeno 35 anni di contributi di andare in pensione anticipata. Le pensioni minime verranno aumentate di 3 euro, portando l’assegno mensile da 614,7 euro a 617,9 euro.
Nel settore delle imprese, è stato introdotto un regime di IRES premiale che riduce l’aliquota dal 24% al 20% per le imprese che reinvestono almeno l’80% dei loro utili in beni 4.0 e 5.0. Altre modifiche riguardano l’introduzione della webtax per le aziende con fatturato superiore ai 750 milioni di euro e un aumento della tassazione sulle criptovalute al 33%, ma solo dal 2026.
La legge prevede anche un incremento dei fondi per il Ponte sullo Stretto di Messina, con 1,4 miliardi aggiuntivi, portando il costo totale a circa 13 miliardi. Sono previsti anche finanziamenti per la Tav e per la linea ferroviaria Sibari-Catanzaro. Per la Metro C di Roma, sono stati reintegrati i fondi per l’estensione della linea fino alla Farnesina.
Infine, sono previsti cambiamenti per i bonus edilizi. L’Ecobonus per la prima casa scenderà al 50%, mentre per gli altri immobili sarà al 36%. Inoltre, dal 2025, non ci saranno più agevolazioni per le caldaie alimentate con combustibili fossili, in linea con le direttive europee sulle Case Green.