Nel 1943, nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, nacque un’orchestra femminile composta da prigioniere costrette a suonare per intrattenere i gerarchi nazisti e accompagnare le marce dei deportati.
Sotto la direzione di Alma Rosé, nipote di Gustav Mahler e violinista di straordinario talento, questa formazione divenne un doloroso simbolo della resilienza e della potenza vitale della musica, capace di esistere anche nelle condizioni più disumane.
Martedì 28 gennaio, al Teatro Rossini di Pesaro, l’Orchestra Olimpia, composta da musiciste e guidata da Francesca Perrotta, renderà omaggio a questa tragica storia con lo spettacolo-concerto “Eravamo il suono – La storia dell’orchestra femminile di Auschwitz”, presentato in prima assoluta.
Lo spettacolo intreccia musica, narrazione e memoria, raccontando le vicende di otto musiciste sopravvissute al dramma del campo. Attraverso un’alternanza di brani musicali e monologhi, lo spettatore viene condotto in un viaggio emotivo tra le note e le testimonianze.
Ispirato al romanzo per ragazzi di Matteo Corradini, vincitore del Premio Andersen 2024, lo spettacolo è diretto da Valeria Fornoni e vede la partecipazione dell’attrice Clio Gaudenzi. La colonna sonora include brani come Träumerei di Schumann e J’attendrai di Olivieri, mentre scenografia, luci e costumi evocano con delicatezza la realtà storica del campo di concentramento.
“La musica qui è un atto di resistenza e uno strumento di memoria” – spiega Roberta Pandolfi, direttrice artistica dell’Orchestra Olimpia – “perché il passato ha bisogno di essere ricordato attraverso di noi”.
In occasione del Giorno della Memoria, l’Orchestra si esibirà anche alla Sinagoga di Pesaro il giorno precedente, proponendo il Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen, composto in un altro campo di prigionia, come ulteriore tributo al potere della musica nei momenti più oscuri della storia.
The post L’Orchestra Olimpia celebra le musiciste di Auschwitz first appeared on ADN24.