Un’importante indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Cles ha portato alla denuncia di un ex dipendente del Comune dell’alta Val di Sole per i reati di accesso abusivo a banche dati e falso ideologico. L’indagine, parte di un controllo volto a garantire la legalità economico-finanziaria, ha rivelato una serie di irregolarità commesse dal funzionario, che lavorava nel settore Edilizia Pubblica.

Nel corso delle indagini, è emerso che il dipendente comunale frequentava regolarmente lo studio di un ingegnere della zona, intraprendendo una collaborazione non autorizzata dalla Pubblica Amministrazione. A suscitare sospetti è stato soprattutto il ruolo privilegiato che l’indagato ricopriva nell’ufficio comunale, che avrebbe potuto favorire l’assegnazione di incarichi pubblici al professionista, creando così un potenziale conflitto d’interesse.

L’analisi delle pratiche edilizie e dei dati relativi all’amministrazione comunale ha portato alla scoperta di numerosi accessi non autorizzati. In particolare, il dipendente aveva effettuato oltre 350 accessi abusivi al portale OPENKAT, che consente l’accesso a informazioni catastali e fondiarie, generando 1.315 visure non legittime. Questi accessi sono risultati essere una grave violazione della normativa sulla protezione dei dati personali e sull’uso dei sistemi informatici pubblici.

Oltre a questi illeciti informatici, l’indagine ha fatto luce su due episodi di falsità ideologica. Il dipendente, infatti, aveva dichiarato l’assenza di conflitti d’interesse riguardo l’assegnazione di incarichi al professionista con cui aveva collaborato, dichiarazione che è risultata infondata, in quanto i due avevano condiviso precedenti attività professionali.

Le indagini, che hanno visto un intenso lavoro di documentazione e analisi, sottolineano l’importanza della trasparenza e della legalità all’interno della Pubblica Amministrazione, e rappresentano una garanzia per la corretta gestione dei dati e degli incarichi pubblici. La Guardia di Finanza ha svolto un’azione fondamentale per garantire che i professionisti operino nel rispetto delle leggi e per tutelare l’interesse pubblico.

Secondo la normativa vigente, la presunzione di innocenza rimane fino alla pronuncia di una sentenza definitiva di condanna. Il comunicato è stato reso pubblico a seguito dell’autorizzazione della Procura della Repubblica di Trento, nel rispetto delle disposizioni di legge.

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