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Attualità

Vendita dello stadio San Siro: aperta un’indagine sui danni alle casse pubbliche

La vendita dello stadio San Siro da parte del Comune di Milano a Inter e Milan, avvenuta nell’ambito del progetto per la costruzione di un nuovo impianto, è finita sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Milano. È stato aperto un fascicolo conoscitivo, senza ipotesi di reato né indagati, per esaminare la transazione che ha visto lo stadio Meazza e le aree circostanti venduti per 197 milioni di euro. La cifra, che comprende 73 milioni per lo stadio stesso, è ora oggetto di verifica da parte delle autorità per valutare se ci siano danni alle casse pubbliche, in particolare riguardo al prezzo fissato.

La questione dello “sconto” di 80 milioni di euro

Uno degli aspetti più controversi riguarda lo “sconto” di circa 80 milioni di euro che è stato applicato sul prezzo per coprire i costi di bonifica e demolizione dell’impianto. Questo sconto è previsto dalla “legge stadi” e ha sollevato critiche tra i consiglieri comunali, soprattutto da parte di coloro che si oppongono alla demolizione di San Siro. In particolare, il consigliere Enrico Fedrighini ha espresso preoccupazione per il fatto che i cittadini milanesi possano doversi accollare i costi di demolizione, con il rischio che i guadagni derivanti dalle attività dello stadio, come partite e concerti, vengano annullati.

Le critiche alla valutazione dello stadio e delle aree circostanti

Un altro punto controverso riguarda la valutazione dello stadio, fissata a 73 milioni di euro dall’Agenzia delle Entrate, che si è basata sul costo di costruzione di un nuovo impianto e sulla limitata possibilità di espandere gli spazi commerciali. Tuttavia, alcuni progettisti avevano suggerito la possibilità di raddoppiare gli spazi commerciali, il che avrebbe potuto aumentare significativamente il valore della struttura. Inoltre, San Siro continua a generare circa 25 milioni di euro all’anno tra ricavi calcistici ed extracalcistici, un fattore che rende la vendita ancora più delicata.

Un’indagine che potrebbe coinvolgere la Corte dei Conti

Inoltre, Luigi Corbani, ex vicesindaco di Milano e promotore del Comitato Sì Meazza, ha presentato un esposto in Procura a febbraio e prevede di fare lo stesso alla Corte dei Conti per verificare eventuali danni erariali. La situazione, quindi, potrebbe estendersi a ulteriori indagini nei prossimi mesi.

Il progetto per il nuovo stadio, che va avanti dal 2019, continua a suscitare dibattito e controversie, con gli occhi puntati sulla trasparenza delle operazioni e sul possibile impatto economico per la città.

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