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Influenza aviaria H5N1: rischia di diventare come il covid, morto un bimbo di 3 anni.

Recentemente, Richard Pebody, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Health Security Agency (Ukhsa) del Regno Unito, ha lanciato un avvertimento preoccupante: il virus dell’aviaria H5N1 potrebbe avere il potenziale per scatenare una crisi sanitaria globale simile a quella provocata dalla pandemia di Covid-19. Durante un evento a Manchester, Pebody ha sottolineato come il virus stia evolvendo e stia mostrando un crescente rischio di “saltare” da una specie animale all’altra, rendendo il controllo della sua diffusione ancora più complesso e pericoloso.

Il virus H5N1: evoluzione e minacce emergenti

Il virus dell’aviaria H5N1, che ha colpito principalmente gli uccelli, sta subendo un processo di mutazione che potrebbe renderlo in grado di infettare anche altre specie, inclusi mammiferi e potenzialmente gli esseri umani. Pebody ha spiegato che, rispetto alla situazione degli anni ’90, quando l’influenza aviaria era un problema circoscritto, negli ultimi 3-4 anni il virus ha cambiato caratteristiche. Il fenomeno di “salto di specie” è un processo naturale in evoluzione, e oggi il virus è stato trovato anche in nuove specie, come i bovini da latte negli Stati Uniti e una pecora nel Regno Unito, un caso che ha suscitato allarme internazionale.

Queste mutazioni aumentano la preoccupazione che l’H5N1 possa, in futuro, evolversi in un virus pandemico capace di trasmettersi tra esseri umani, con conseguenze devastanti per la salute pubblica globale. Secondo gli esperti, è fondamentale monitorare da vicino l’evoluzione del virus per intervenire tempestivamente in caso di emergenza.

La Malattia X: una nuova pandemia all’orizzonte?

L’Ukhsa, insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha recentemente aggiornato una lista di virus che potrebbero scatenare una futura pandemia, descritta come “Malattia X”. Tra i 24 patogeni sotto osservazione, oltre all’H5N1, ci sono anche altri virus potenzialmente pericolosi, come forme di morbillo e patogeni della famiglia dei Picornavirus, che potrebbero causare malattie simili alla poliomielite, come la mielite flaccida acuta (Afm). Questa rara condizione può provocare debolezza muscolare e paralisi, aumentando la preoccupazione per l’insorgenza di nuove malattie infettive in grado di diffondersi rapidamente.

Un altro gruppo di virus sotto sorveglianza è quello della famiglia Paramyxoviridae, che include il morbillo, la parotite e virus come il Nipah, noto per il suo potenziale pandemico. Questi virus, che colpiscono principalmente gli animali, potrebbero evolversi in patogeni in grado di infettare l’uomo, rendendo la loro gestione ancora più urgente.

Il rischio dei coronavirus e la resistenza agli antibiotici

Oltre all’H5N1, anche i coronavirus restano una minaccia costante. Covid-19 ha cambiato il mondo, e altri coronavirus, come il MERS, continuano a rappresentare un rischio. Con oltre 900 morti legate al MERS, principalmente in Medio Oriente, l’OMS monitora attentamente questi virus, che potrebbero evolversi in una nuova pandemia.

In aggiunta, gli esperti stanno anche monitorando l’aumento di batteri resistenti agli antibiotici, una condizione che potrebbe portare alla comparsa di nuove malattie potenzialmente mortali. La resistenza agli antibiotici rappresenta una sfida crescente per la salute globale, con il rischio che si verifichino infezioni difficili da trattare, aumentando il numero di decessi.

La protezione della salute pubblica: la sfida del futuro

Pebody ha ribadito l’importanza di un’azione preventiva, sottolineando che le autorità sanitarie del Regno Unito stanno lavorando a stretto contatto con i colleghi del settore della salute animale per monitorare il virus H5N1 e garantire che le misure di protezione per la salute umana siano adeguate. La collaborazione internazionale tra esperti di salute animale e salute umana è essenziale per prevenire la diffusione di malattie zoonotiche, che possono passare dagli animali all’uomo, creando potenziali minacce pandemiche.

La gestione di questi virus emergenti richiede una risposta tempestiva, risorse adeguate e una stretta cooperazione tra paesi e istituzioni sanitarie globali. È fondamentale investire nella ricerca, nell’educazione e nella preparazione per affrontare le future sfide sanitarie. La lezione del Covid-19, infatti, ci insegna che la sorveglianza sanitaria e la prevenzione sono strumenti cruciali per minimizzare il rischio di nuove pandemie.

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