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Attualità

Bella Ciao e i papaveri rossi, i simboli del 25 aprile

Bella Ciao e i papaveri rossi sono da sempre simboli indiscussi del 25 aprile.

La canzone Bella Ciao è anche diventata celebre in tutto il mondo, tradotta in tutte le lingue, in farsi per la solidarietà a Masha Amini o rivisitata da artisti ucraini nella guerra contro la Russia. È stata perfino inserita in una serie tv molto famosa La Casa di Carta.

L’origine di Bella Ciao, tuttavia, non è proprio certa. Pur essendo universalmente noto come l’inno dei partigiani, esistono anche dubbi che il brano fosse realmente cantato durante la seconda guerra mondiale. Di sicuro questa canzone il pubblico l’ha conosciuta al Festival di Spoleto del 1964, che la presentò come inno delle mondine e dei partigiani.

Poi nel corso degli anni le innumerevoli interpretazioni da parte di star italiane e internazionali, da Milva a Yves Montand, nei più vari generi musicali, l’hanno resa celebre in tutto il mondo.

Il papavero rosso è simbolo dei caduti in guerra, del sangue versato sui campi di battaglia, sono i primi fiori che spuntano in questo periodo nei campi, liberi, simbolo quindi anche di Resistenza. Sono anche i fiori citati da Fabrizio De André in versi immortali in La Guerra di Piero: “Dormi sepolto in un campo di grano/non è la rosa non è il tulipano/che ti fan veglia dall’ombra dei fossi/ma sono mille papaveri rossi“.

Il papavero rosso è infatti anche il simbolo del Remembrance Day o ‘Poppy (papavero) Day’: giorno in cui i Paesi del Commonwealth, l’11 novembre, ricordano i caduti della Prima Guerra Mondiale e per estensione i morti di tutte le guerre. È un altro giorno della memoria. In questa data i reali britannici, ad esempio, indossano una spilla molto particolare, un papavero rosso.

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