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Le tecnologie digitali aiutano a proteggere il cervello dal declino cognitivo

Chi ha utilizzato con regolarità strumenti digitali come Internet, email e smartphone negli ultimi vent’anni potrebbe, senza saperlo, aver messo in atto una forma di protezione per la propria mente. Secondo una nuova e ampia analisi scientifica, l’uso costante delle tecnologie digitali è associato a un rischio di declino cognitivo e demenza inferiore del 58% rispetto alla media.
Il motivo? L’uso di questi strumenti stimola il cervello con attività come la risoluzione di problemi, la comprensione di processi complessi e l’interazione con forme di “pensiero artificiale” proprie dei computer e delle intelligenze digitali.
Questi risultati emergono da una meta-analisi che ha esaminato 136 studi per un totale di oltre 411.000 persone, oggi in età adulta o anziana. Lo studio, coordinato da ricercatori dell’Università del Texas e della Baylor University, è stato pubblicato sulla rivista Nature Human Behavior e indaga gli effetti a lungo termine del vivere quotidianamente connessi.
Interessante notare che non è emersa alcuna evidenza di un effetto contrario: nessuno dei dati ha indicato un collegamento tra uso delle tecnologie digitali e peggioramento delle funzioni cognitive. “Una coerenza così marcata nei risultati è piuttosto rara nel campo della ricerca scientifica”, ha spiegato Michael Scullin, professore di psicologia e neuroscienze alla Baylor University. Lo studio ha tenuto conto anche di fattori come il livello di istruzione, lo status socio-economico e le condizioni di salute dei partecipanti.
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