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Attualità

Papa Francesco e la scelta di Santa Maria Maggiore: un gesto rivoluzionario e spirituale

La decisione di Papa Francesco di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore rappresenta uno dei gesti più clamorosi e significativi del suo pontificato. Una scelta che segna una distanza dai predecessori e che, secondo lo storico dell’arte Claudio Strinati, “chiude un cerchio” nella visione spirituale e umana di Jorge Mario Bergoglio.

“Fin dal momento della sua elezione — ricorda Strinati — Francesco ha voluto distinguersi: venuto ‘dalla fine del mondo’, primo gesuita e primo a scegliere il nome del poverello d’Assisi, ha impostato il suo papato su una continua predicazione della diversità e dell’autonomia rispetto alle tradizioni della Curia romana”.

La decisione di rinunciare alla tradizionale sepoltura nella Basilica di San Pietro — dove riposano i successori di Pietro, il primo Papa — per scegliere la Basilica mariana per eccellenza, ha un valore che va oltre il semplice gesto. È un messaggio potente che richiama l’importanza della “dimensione femminile” della sua spiritualità.

“Tornare a Santa Maria Maggiore — spiega Strinati — significa voler accedere ai cieli tramite la Regina dei Cieli, la Madre di Dio, e non attraverso un apostolo. È una dichiarazione di umiltà e di fede profonda nella Chiesa come madre, un atto che sottolinea la centralità della figura femminile, non in senso politico o sociologico, ma puramente spirituale”.

Il Pontefice, che fin dall’inizio del suo ministero ha riformato anche l’Ordo Exsequiarium Romani Pontificis — rendendo le esequie papali meno solenni — vuole che sulla sua tomba sia scritto soltanto “Francesco”, un altro gesto di semplicità e distacco dalle consuetudini più formali del passato.

Tra i pochi papi che riposano a Santa Maria Maggiore figura anche Paolo V, il quale fece costruire la splendida Cappella Paolina, custode della celebre icona mariana della Salus Populi Romani. “Paolo V era un grande ecumenico — osserva Strinati — un papa che aprì le porte della Chiesa a culture lontane come quelle del Giappone e della Persia. Non è dunque casuale che anche lui abbia scelto di venerare la Salus Populi Romani”.

Santa Maria Maggiore, basilica fondata secondo la leggenda direttamente da un papa, resta il simbolo di una Chiesa che guarda alla devozione popolare, alla spiritualità intima e universale, quella che Papa Francesco, con questa decisione, sembra voler affidare in eredità ai suoi successori e al mondo intero.

Un segno di rottura, ma anche di fedeltà a una visione del pontificato più umana, più vicina al popolo, più affidata alle mani materne della Regina dei Cieli.

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